In strada con Argo, pilota automatico


immagineGLI INVENTORI
Da sinistra: Alberto Broggi, Alessandra Fascioli e Massimo Bertozzi.




UN NUOVO SISTEMA DI SICUREZZA SUI VEICOLI
Un’auto che viaggia da sola, sterza, vede gli ostacoli, frena. L’hanno messa a punto ricercatori italiani. Ha già percorso 2 mila kilometri. E adesso aspetta uno sponsor.


di FILIBERTO MOLOSSI



Se a scuola guida vi hanno insegnato a tenere sempre le mani sul volante, scusateli: non conoscevano ancora Argo. E cioè l'automobile in grado di viaggiare da sola, sterzare autonomamente, restare al centro della corsia di marcia e localizzare gli eventuali ostacoli che incontra sul suo percorso. In altre parole, dotata di un vero e proprio pilota automatico.
A mettere a punto il nuovo veicolo, dopo 10 anni di studio e grazie a un finanziamento del Cnr, sono tre giovani ricercatori del Dipartimento di informatica nella facoltà di ingegneria all’università di Parma: Alberto Broggi, Massimo Bertozzi e Alessandra Fascioli. Obiettivo della ricerca: migliorare la sicurezza stradale dimostrando che è possibile installare sui veicoli un sistema di guida autonomo.
L'auto prototipo è, per ora, una Lancia Thema 2000. Ma con qualche optional più del solito: due telecamere stereo poste sulla parte superiore del parabrezza, all’interno del veicolo. È grazie a questi occhi elettronici e a un hardware a basso costo, un computer Pentium 200 Mmx, che Argo segue la corsia, determinando la propria posizione rispetto alla carreggiata.
L'auto è stata sperimentata con successo quest'estate per duemila kilometri, durante un tour in autostrada trasmesso in diretta su Internet dalla Tim. È la prima volta che in Italia veniva tentato un test di questo tipo. Prima, il tentativo era stato fatto due volte, all'estero: dalle università di Monaco, in Baviera, e di Pittsburgh, negli Stati Uniti. I prototipi tedesco e americano erano però più complicati e difficili da guidare: l'auto automatica veniva seguita da satelliti e viaggiava su un percorso intervallato da speciali sensori piantati, come chiodi magnetici, lungo tutta la carreggiata.

immagine
1 - Telecamere: consentono una visione stereoscopica della strada e inviano le informazioni (posizione e distanza degli ostacoli, segnaletica, scostamento del veicolo dal centro della corsia) a un computer di bordo.
2 - Motore elettrico: i dati elaborati dal computer servono per pilotare un motore elettrico montato sulla colonna dello sterzo; e anche per inviare segnali acustici al guidatore.
3 - Pannello di controllo: serve per aggiustare il valore di alcuni parametri nell'elaborazione dei dati e per selezionare il programma di guida desiderata (manuale, assistita, automatica).
4 - Monitor: mostra l'immagine ripresa dalle telecamere con sovrapposto il risultato dell'elaborazione fatta dal computer.
(MIRCO TANGHERLINI)




Di che cosa è capace Argo? Intanto, offre tre diversi programmi di guida: manuale, assistita e automatica. Nella prima, l'auto resta nelle mani dell'uomo, mentre il sistema controlla il comportamento in strada. In questa fase il computer non interviene per correggere gli errori di guida. Nel programma assistito, il sistema avverte l'autista dei suoi sbagli attraverso messaggi sonori e, in caso di gravi rischi, prende il comando della vettura, restituendo la guida una volta passato il pericolo.
Nella guida automatica, pensa a tutto Argo: il computer elabora le informazioni visive provenienti dalle telecamere per pilotare un motore elettrico posto sulla colonna dello sterzo. In questo modo il veicolo è in grado di sterzare autonomamente. Per adesso, di frizione, freno e acceleratore si deve ancora occupare il guidatore.
Per poco, però. Presto infatti la Lancia Thema sarà sostituita da una vettura con cambio automatico. Sarà così possibile impostare preventivamente la velocità di crociera. A quel punto, sarà in teoria possibile appisolarsi durante la guida: la vettura non solo terrà la strada, ma ridurrà la velocità e frenerà autonomamente, riconoscendo gli ostacoli e sorpassando quando valuterà che è il caso di farlo.
È questa la fase due del progetto Argo: una scommessa da vincere sul campo, forse l'anno prossimo, con un'altra millemiglia. Da affrontare dopo avere attrezzato il veicolo di nuove e più potenti telecamere dotate di memoria. Per la seconda fase i ricercatori di Parma stanno cercando uno sponsor. Alla Mercedes, che sostiene economicamente l'università di Monaco, l'idea piace.
Con un sistema automatizzato come Argo, colpi di sonno e distrazioni non sarebbero più un problema. Inoltre, sarebbe possibile far viaggiare colonne di auto a velocità costante anche a soli quattro-cinque metri di distanza l'una dall'altra, con uno sfruttamento della rete stradale assai maggiore di quello attuale e una forte riduzione dei consumi. In Germania hanno già sperimentato qualcosa del genere: un camion guidato manualmente è stato seguito da altri in automatico. Un solo conducente per tre, quattro, cinque tir: già un bel risparmio. Inoltre, con qualche accorgimento in più, anche intasamenti e ingorghi potrebbero essere evitati.
Una rivoluzione, insomma, che però dovrà aspettare qualche anno per essere messa in atto. Non tanto per problemi tecnici, quanto per questioni burocratiche. Le assicurazioni, per esempio: chi è responsabile di un incidente causato da un'auto guidata da nessuno? In attesa di risolvere questi ultimi problemi, Argo si accontenta di viaggiare sulla Rete: all'indirizzo Internet http://millemiglia.ce.unipr.it, tutto sul veicolo di domani.

11.09.1998



© Arnoldo Mondadori Editore-1998
Tutti i diritti di proprietà; letteraria e artistica riservati